In questi anni si parla molto di biologico, di equo-solidale e di Km0, ma a volte mi rendo conto che la stragrande maggioranza delle persone identifica tutto ciò con “costoso”.
Non mi nasconderò dicendo che non sia vero: per chi fatica ad arrivare a fine mese, diventa difficile scegliere di pagare 2€ in più un Kg di pesche; ma è anche vero che ogni tanto ci si può concedere di sbirciare tra le offerte delle catene specializzate e investire in qualche prodotto che sicuramente vi stupirà.
Il Km 0 non è altro che un metodo antico, rimodernato da un sapiente marketing: è andare dal contadino o allevatore che produce nei dintorni della vostra città e comprare direttamente da lui. In questo modo si hanno prodotti più freschi, di stagione e magari che costano meno, saltando a piè pari tutta la filiera del trasporto e dell’impacchettamento.
Il biologico viene così definito dal REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007:
“La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale”.
Che è diverso dal mero “non uso i pesticidi”. 😉
Infine “l’obiettivo del commercio equo e solidale è di garantire che il prezzo pagato ai produttori rappresenti una congrua remunerazione del loro apporto di lavoro, competenza e risorse ed una giusta quota del profitto globale. Questo obiettivo viene generalmente realizzato mediante l’impegno dei partecipanti all’iniziativa di commercio equo e solidale a pagare un prezzo equo, negoziato caso per caso. Per le merci il cui prezzo è concordato a livello internazionale (come il caffè e il cacao), viene fissato un prezzo minimo tale da assicurare ai produttori un reddito superiore al prezzo mondiale delle derrate vendute. Grazie a questa maggiorazione, i produttori possono dotarsi di sistemi di produzione perfezionati ed introdurre condizioni di lavoro favorevoli agli imprenditori agricoli, ai salariati e all’ambiente”. (COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO sul “commercio equo e solidale”, Bruxelles, 29.11.1999)
E così mi sono addentrata in un negozio ben fornito e tra sconti e ingredienti di qualità mi sono lasciata andare a sapori autentici (se non avete mai provato del cioccolato equo-solidale non sapete cosa sia il cacao): TUTTI gli ingredienti utilizzati per questo budino provengono da coltivazioni e allevamenti biologici e/o equo-solidali.
Potete scegliere se fare un budino per adulti o per bambini giocando con alcuni ingredienti: rum&peperoncino o tè&cannella.
Infine abbinate tutto ciò ad una tazza di tè rosso cinese Yunnan d’Or e il viaggio verso altri mondi è assicurato.
Per questa delizia al cucchiaio, ricca di grassezza e aromaticità, Alba propone un Moscato Passito di Pantelleria, vino dolce, fresco, sapido, ideale per comporre un’ottima armonia.
Valeria
Ingredienti
- 400ml di panna
- 600ml di latte di mandorle (la bevanda, NON lo sciroppo)
- 300g di zucchero a velo vanigliato
- 2 cucchiaini di agar-agar (circa 6g)
- 50ml di tè rosso cinese (o rum) caldo-tiepido
- 100g di cacao amaro
- 100g di cioccolato fondente 80%
- 1 cucchiaino di spezie macinate (peperoncino o cannella o zenzero)
- poco burro
per servire
- panna montata
- salsa di caramello o di fragole
In una terrina mescolate il cacao con lo zucchero e la spezia scelta.
Tritate grossolanamente il cioccolato.
In una pentola scaldate la panna assieme al latte di mandorle e scioglietevi, mescolando spesso, il cioccolato. Togliete dal fuoco.
Con l’aiuto di un mestolo versate poco alla volta un po’ di liquido caldo sul composto di zucchero e cacao e mescolate per avere una pastella liscia e omogenea.
Versate la pastella nel pentolino contenente il resto del liquido e uniformate mescolando.
In un bicchiere sciogliete l’agar-agar con il liquido tiepido (rum o tè) e aggiungetelo al composto.
Riportate tutto sul fuoco e portate a bollore mescolando continuamente. Lasciate sobbollire per circa 5 minuti.
Togliete dal fuoco.
Imburrate leggermente un grande stampo da budino (o 10 piccoli stampi), mescolate vigorosamente il composto e versatelo nel contenitore.
Lasciate intiepidire a temperatura ambiente, per poi passare il tutto in frigo per almeno 1-2 ore.
Passato il tempo sformate delicatamente il budino su un piatto di portata.
Servitelo a fette guarnendo con un ciuffo di panna montata ed il topping preferito.