La mia gaiwan e io pronte alla lettura del capitolo 7.
Capitolo breve, ma dove finalmente capiamo che lavoro fa Elisa (mica sta sempre tutto il giorno a bere tè)! La…ehm…donna fortunata (invidia) lavora presso una minuscola casa editrice che ha costruito la propria fortuna redigendo un annuario sul tè. Qui ci viene presentata Giuliana: la “capa” di Elisa, che viene paragonata al Bi Luo Chun. (Il nome letteralmente vuol dire “chiocciole di giada primaverili” e gli fu dato all’incirca a metà del 1600 dall’imperatore Kangxi, che reputò indecente il nome precedente. Leggenda vuole che prima di allora questo tè di montagna venisse soprannominato “fragranza spaventosa”, poiché durante la raccolta, una ragazza, avendo riempito il proprio cesto, mise le restanti foglie tra i seni: il cambio di temperatura fece sprigionare l’intenso aroma del tè, stupendo a tal punto la donna che cadde svenuta.)
Nella pausa pranzo Elisa chiede a Giuliana se ha mai sentito parlare di un tè chiamato Roccamori, ma nulla! L’unica cosa che salta fuori “googlelizzando” Roccamori è un borgo umbro.
Fine del tè a pagina 52.
Valeria