Il pesce d’acqua dolce viene spesso snobbato dai buongustai per il sapore “sciapo” delle sue carni, senza però tenere conto che appunto per le sua natura è entrato a far parte di moltissime ricette in cui si abbina perfettamente a ingredienti molto saporiti e a preparazioni più invasive che non si possono applicare alle delicate carni degli altri pesci.
La trota è uno di questi pesci e, visto la facilità di allevamento, è anche molto economico: normale riuscirla a trovare dal vostro pescivendolo già bella sfilettata.
Infine un appunto sul suo essere “salmonata”: il colore arancione delle sue carni è dovuto al fatto che in allevamento le trote mangiano dei “pastoni” in cui possono rientrare farine di gamberi, crostacei e a, volte, carotenoidi.
Nulla toglie però che se avete degli amici pescatori pronti a procurarvi delle belle trote non salmonate, questa ricetta andrà benissimo lo stesso.
(Devo ammetterlo il “finto salmone” fa la sua porca ed economica figura sulla tavola a festa) XD
Abbinate questo piatto ad un Ceylon Oliphant Nuwara Eliya, tè verde occidentale dalle note speziate.
Valeria