Ho annoverato nel mio personalissimo elenco dei piccoli piaceri, quelli che l’antropologa Francoise Héritier chiama “il sale della vita”, il mondare la verza.
L’ho fatto perché questi gesti hanno una grazia ovattata che evoca, come in un déjà-vu, una cucina povera e antica..il torsolo tagliato alla base e poi il suono delle foglie strappate che crocchiano sembrano preannunciare il profumo di una zuppa bollente, di un sapore perduto e carico di nostalgia.
Cruda, tagliata a striscioline, sbollentata, cotta in saporite minestre, ingrediente che dà carattere alle quiche o ai pizzoccheri, la verza saprà regalarvi gustosi momenti a tavola.
Ma torniamo alla ricetta di oggi, un piatto unico sicuramente moderno e veloce da realizzare.
Con le sue fogli scure, increspate e frastagliate, la verza, uno degli ortaggi simbolo dell’inverno, è ricca di antiossidanti, sali minerali e vitamina C.
Per non vanificare i benefici dei suoi preziosi nutrienti ho scelto una tecnica di cottura tra le più salutari, quella al vapore.
Suggerisco in abbinamento un Colli Berici Garganega, vino bianco fresco e vivacemente minerale con un piacevole retrogusto di mandorla.
Valeria suggerisce di servirli abbinandoli a un bicchiere di tè Darjeeling G.F.O.P. freddo.
Alba