Il Kukicha è letteralmente un “tè di steli”, infatti è composto dagli steli del tè “scartati” durante l’affinazione delle foglie che poi verranno vendute come Bancha, Sencha o Gyokuro.
Per lo stesso motivo esistono diversi tipi di Kukicha, in base da quale gradi di tè derivano.
Il gusto è dolce e fresco grazie all’alto contenuto di teanina, pirazina, geraniolo e linalolo; manca la tipica astringenza dei tè verdi.
Considerato un tè mediocre dal mercato e visto lo squilibrio della domanda-offerta, risulta un tè economico, adatto un po’ a tutte le tasche.
Paradossalmente in Italia è piuttosto difficile trovare un Kukicha “verde”, ma grazie alla rilevanza che ha nella cucina macrobiotica è più facile trovare il Kukicha “tostato” quindi a tutti gli effetti un Hojicha (talora chiamato “tè dei tre anni”). Dal sapore blando di caffè e dal retrogusto vanigliato, questa variante è molto apprezzata e usata.
La dose è sempre un cucchiaino per tazza, acqua a 70-80°C per 1 minuto.
In caso si avesse a che fare con un Kukicha di alto grado derivato da un Gyokuro, sarà bene diminuire la temperatura dell’acqua non superando i 60°C.
Sopporta perfettamente una seconda infusione.
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